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Misteri di Roma “Il Cimitero delle Bambole”

Coppola caricò la figura sulle spalle e corse via, giù, per le scale con una risata orribile, mentre i piedi penzolanti della figura sbatacchiavano e rintronavano sui gradini della scala con rumore di legno. Nataniele rimase impietrito… aveva visto troppo bene che il volto di cera di Olimpia, pallido come la morte, non aveva occhi: al loro posto caverne buie. Era una bambola senza vita. (L’uomo della Sabbia; E.T.A. Hoffman)

Come già detto in un precedente articolo ciò che ci perturba è dato da un qualcosa di conosciuto che per un momento diventa alieno, estraneo. Formiamo ciò che riteniamo familiare nella nostra psiche durante gli anni della nostra infanzia, perciò sono proprio quelle cose a noi più vicine in quegli anni che potranno divenire un giorno l’origine delle nostre paure.

E cosa vi è di maggiormente familiare e infantile delle bambole? Non importa se si sia maschietti o femminucce, ma da piccoli tutti hanno avuto tra le mani, almeno una volta, una bambola. E se ragioniamo coscientemente su cosa sia una bambola ci rendiamo conto del perché sia in grado di creare questa forma di paura. La bambola altro non è che una riproduzione senza vita dell’essere umano, un feticcio dell’uomo.

Misteri di Roma

Dopo alcune settimane di silenzio, dopo aver lasciato la splendida città di Vienna, sbarchiamo a Roma, la città eterna (che forse ben presto vedrà nascere un altro nostro tour). E quale miglior storia per iniziare se non quella che ci è narrata da un piccolo locale sito in Via Ripetta 29?

Siete a Roma, e sicuramente avrete visitato la stupenda terrazza del Pincio con il suo panorama mozzafiato, sarete scesi per camminare nell’altera piazza del popolo e siete finalmente pronti ad avviarvi lungo il vitale corso di Roma con l’imponente altare della patria negli occhi e il caos di una moltitudine cosmopolita tutto intorno.

Questa è la normalità, la scelta che farebbe ogni turista, ma noi amanti del mistero non siamo turisti qualsiasi. Quindi cosa ne dite se, invece di prendere la via principale, da Piazza del Popolo ci infiliamo in un viottolo laterale? Via Ripetta appunto.

Magari vi saranno delle persone anche su questa strada, ma loro puntano alla vicina Ara Pacis o al Mausoleo di Augusto (che meritano comunque una visita). Noi ci fermeremo un poco prima, al numero 29 appunto.

E a questa altezza si parerà di fronte ai nostri occhi una piccola vetrinetta. Consiglio di fare questa camminata durante le ore notturne ed ecco che capirete perché quello che è conosciuto come “Ospedale delle bambole” o Cimitero delle bambole, è per me più che altro un cimitero.

Se andassimo a studiare la storia di questo negozietto in maniera logica ci accorgeremmo che esso non ha nulla di macabro. È questa null’altro che l’antica bottega Restauri Artistici Squatriti. Una bottega artigiana a conduzione familiare nata nel secondo dopoguerra. 15 metri quadrati di scaffalature stipate con oggetti di porcellana.

La famiglia Squatriti, infatti, si occupa della riparazione di vecchie porcellane o ceramiche, con un interesse particolare alla cura di vecchie bambole che non possono trovare ristoro in nessun altro luogo.

Come detto, nulla di macabro. Però seguite il mio consiglio e passeggiate lì davanti, perché le sensazioni che un luogo può suscitare, non possono essere date completamente da un articolo letterario.

Misteri di Roma

Camminate in via Ripetta o affacciatevi all’interno del negozio e si aprirà dinnanzi a voi il mondo del perturbante.

Nonostante la bottega non sia aperta ai curiosi il signor Squatriti, che sarò impegnato con qualche oggetto di precisione, ama parlare di quel luogo di cui va profondamente fiero, perciò potrebbe accogliervi con estremo piacere.

Nell’entrare, però, vi è un altro particolare che catturerà completamente la vostra attenzione: Nonna Squatriti. Una vecchietta di oltre 100 anni (o perlomeno così sembra) che, incavata in un tavolino di fianco alla porta d’ingresso, lavora su un qualche oggettino di ceramica. Essa solleverà il volto e vi guarderà con quegli occhi lucidi che sembrano propri delle bambole che la circondano.

Oltrepassato questo Cerbero ottuagenario entrate nel mondo delle bambole infrante. Orbite oculari che vi guardano vuote, braccia mutilate, teste in cerca del proprio corpo. Osservate in silenzio la scena e quello che potreste sentire nelle vostre orecchie sono grida.

Grida di quei bambini che giocando hanno distrutto quelle bambole? O grida delle bambole stesse?

Di questa domanda non conosco la soluzione, ma entrate in questo luogo ultraterreno, e forse sarete voi stessi a saper darmi una risposta… il Cimitero delle bambole.

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