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Misteri di Vienna “i tredici rintocchi”

Eccoci come ogni settimana con un nuovo articolo del mistero.

Nell’articolo della scorsa settimana affermo che quello fosse l’ultimo sulla città di Vienna. Alcune volte, però, non conosciamo il nostro destino fino al momento in cui lo viviamo. Così oggi riaprendo il nostro blog preferito mi sono reso conto che la capitale austriaca ha ancora molto da offrire, quindi perché non approfittarne?

Quindi sorprendentemente eccoci con un altro articolo mitteleuropeo, un articolo che tratta di destino appunto. Quel destino che sin da Edipo non riusciamo a rifuggire pur conoscendo.

Destino o per alcuni caso…ma in fondo non potrebbero essere la stessa cosa? Non potrebbe il caso aprire uno dei tanti destini plausibili lungo il nostro tragitto? A voi proseguire la riflessione…ed ora: i tredici rintocchi!

Misteri di Vienna

Era la metà del 16esimo secolo, e in una taverna di Vienna un gruppo di giovani musicisti stava passando in allegria una bella serata. Tra questi vi era il famoso Arnold Von Bruck.

Era già mezzanotte quando una vecchia zingara entrò nella taverna offrendo i suoi servigi nel leggere la mano. Passò da tavolo a tavolo, ma nessuno sembrava interessato.

Arnold Von Bruck era di ottimo umore quella sera e pronto a divertirsi. Perciò chiamò la zingara al suo tavolo, chiedendole di predirgli il futuro. La donna si avvicinò e prese a narrare ciò che vedeva.

“Hai un palmo interessante. Vedo una vita piena di eventi; un grande successo in un circolo di esimie personalità. Vedo perfino l’imperatore nella tua vita.”

Von Bruck si guardava attorno compiaciuto del fatto che tutti stessero ascoltando.

“La linea del cuore è forte e ininterrotta, e la linea della vita mi dice che…”

Improvvisamente la donna si interruppe e cercò di andar via. Von Bruck la trattenne per una manica. Preoccupato le chiese cosa avesse visto nella linea della vita.

“Ho visto l’ora della tua morte” rispose la donna con un filo di voce. “E quando sarebbe?” chiese Von Bruck.

Nella taverna era caduto il silenzio, tutti seguivano con estrema apprensione la scena.

“È meglio che tu non lo sappia.” Fu la risposta della donna, ma Von Bruck insistette, voleva sapere cosa avesse visto.

“Bene,” la zingara guardò nuovamente la linea della vita nel palmo dell’uomo. “Morirai non lontano da questa taverna, quando l’orologio della cattedrale di Santo Stefano suonerà tredici rintocchi.”

Per un attimo il silenzio fu totale, nessuno aperse bocca. Poi, improvvisamente, Von Bruck esplose in una fragorosa risata.

“Quando l’orologio suonerà tredici rintocchi!” Ripetette tra le risate. “Tale orologio deve ancora essere inventato! Hai appena proclamato la mia immortalità!”

Ancora ridendo, prese il suo portafoglio e diede alla donna una moneta d’oro. La donna guardò tristamente il musicista, poi andò via, scomparendo nell’oscurità.

Misteri di Vienna

Passò del tempo, e ormai Arnold Von Bruck aveva dimenticato quella strana serata nella taverna e la profezia della zingara, così che un giorno egli visitò il campanaro della cattedrale di Santo Stefano.

Era una bella giornata e dato che Von Bruck amava la vista di Vienna che si aveva dal tetto della cattedrale salirono fin sulla torre, nello spazio in cui pendevano le campane.

In quel momento la campana prese a suonare, per avvertire i viennesi che erano le dodici, l’ora di andare a pranzo.

Il musicista si tappò le orecchie con le mani. Quando i dodici rintocchi scemarono egli credette che il suo amico gli avesse urlato qualcosa, perciò si voltò di scatto. In quel momento la sua spada colpì violentemente la campana.

Un tredicesimo rintocco echeggiò nella città di Vienna.

Improvvisamente egli ricordò la zingara e la sua profezia. Preso dal panico cercò di azzittire il rimbombo della campana. Ma nel tentativo inciampò, perse l’equilibrio e cadde nel vuoto.

Arnold Von Bruck era morto.

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