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Le grotte alchemiche e il talismano di Torino

Torino ha fama di città magica, e il fatto che l’abbiano scelta per soggiornarvi, per periodi più o meno lunghi, personaggi come Paracelso, Nostradamus e Cagliostro certamente non può che rafforzare quest’aura di mistero che l’avvolge. Fra le ipotesi che si fanno sui motivi della loro visita uno dei più suggestivi è che il loro obiettivo fossero le grotte alchemiche.

Pare infatti che nel sottosuolo della Torino Magica, ci siano tre grotte, misteriosi luoghi di massima concentrazione di energia, dove i pensieri che emergono dall’inconscio possono trasformarsi in realtà. Si dice che re Umberto I riuscì a entrare casualmente nella prima grotta, senza essere dunque preparato ai suoi poteri. La grotta pescò nel suo inconscio e materializzò le sue paure. E quali possono essere le paure di un re? Alcuni giorni dopo Umberto I fu assassinato a Monza.

Le grotte alchemiche e il talismano di TorinoSe esistono le grotte, esistono però anche degli iniziati che ne hanno cura e ne conoscono i segreti. Per proteggerle avrebbero messo a loro guardia degli “elementali”: esseri costituiti da uno solo dei quattro elementi, forme-pensiero che possono venire create solamente da grandi maghi. Il loro incarico è quello di confondere chiunque stia per violare l’ingresso dei luoghi a loro affidati.

 

In una delle grotte della Torino Magica si troverebbe il talismano di Apollonio di Tiana.

Un talismano è molto diverso da un amuleto, che è un qualsiasi oggetto al quale si attribuisce la proprietà di portare fortuna: il talismano viene creato con uno scopo preciso, seguendo complesse regole magiche riguardanti i materiali con i quali realizzarlo, il suo colore, il periodo dell’anno e il tempo del giorno o della notte nel quale fabbricarlo. I grimoires, gli antichi testi di magia, sostengono inoltre che il talismano è tanto più potente quanto più potente e sapiente è chi lo fabbrica.

E allora cerchiamo di capire chi era questo Apollonio di Tiana, il sapiente che creò questo potente talismano che si troverebbe a Torino. Si sa che nacque a Tiana, in Cappadocia, probabilmente nel I secolo dopo Cristo. Studiò la filosofia di Platone nel tempio di Esculapio di Egeo. Ma la parte principale della sua formazione fu improntata alle dottrine di Pitagora. Vegetariano, non beveva vino e camminava scalzo, indossando una lunga tunica bianca come gli Esseni. Veggente e guaritore, predicò, con le parole e con l’esempio, uno stile di vita sobrio, centrato sull’amore per il prossimo e per l’intero Creato. Ma il suo forse più prezioso potere era la capacità di fabbricare potenti talismani, invincibili scudi contro il Male.

Le grotte alchemiche e il talismano di TorinoMa dove si nasconde il talismano?

E dove sono queste celebri grotte? La prima potrebbe essere nei giardini di Palazzo Reale dove, in occasione dei lavori per le Olimpiadi del 2006, alcuni scavi portarono alla luce strani muri dei quali si ignorava la funzione. Gli scavi furono sospesi a lungo e i muri reinterrati. Ogni tanto però capita di vedere qualcuno che si aggira nella zona della vasca, sperando di ingannare in qualche modo gli elementali.

Della seconda grotta si sa ancora meno: qualche indizio punta sui sotterranei di Palazzo Madama, al centro di Piazza Castello, nei cui sotterranei si troverebbero anche laboratori alchemici. La terza, infine, la più segreta, sarebbe quella che ospiterebbe il talismano. In questa grotta solo i maestri e gli iniziati di altissimo grado possono entrare perché da essa non si può uscire, almeno nella nostra dimensione. Secondo qualcuno si troverebbe nei sotterranei della chiesa della Santissima Annunziata, sede dell’omonima confraternita e la cui storia è ammantata di mistero. La chiesa si trova in via Po, a due passi dalla Mole.

Leggende? Realtà?

La speranza è che da qualche parte, ancora oggi il talismano di Apollonio di Tiana continui a tenere aperto il suo magico ombrello protettivo sulla città. Come al solito, l’importante è crederci.

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