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Le anime inquiete del Cimitero di Highgate

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“Van Helsing si è diretto alla bara di Lucy, e io l’ho seguito. Si è chinato su di essa, e ancora una volta ha forzato il lembo di piombo. E allora la sorpresa e lo sgomento mi hanno fulminato. Lucy giaceva lì, apparentemente tale e quale a come l’avevamo vista la notte prima del funerale. Se possibile, la sua bellezza era più radiosa che mai; e non riuscivo a credere che fosse morta.”

Dracula – Bram Stoker

La medesima sensazione di sgomento deve aver sopraffatto chi, in una notte del 1869, aprì la tomba di Elizabeth Siddal per riesumarne il cadavere. La poetessa e artista preraffaellita, moglie e musa del pittore Dante Gabriel Rossetti, è una delle 170.000 anime che affollano il Cimitero di Highgate, uno dei più suggestivi e famosi di Londra.

Il nostro viaggio alla scoperta dei cimiteri più affascinanti d’Europa approda nella vecchia, oscura Inghilterra.

 

Amore, arte e morte

Elizabeth Eleanor Siddal è l’icona dei Preraffaelliti. Il suo fascino languido e malinconico le ha portato la fama e ha reso immortale la sua immagine. L’astro della sua bellezza fu talmente fulgido da oscurare, ingiustamente, il suo talento artistico.

Ritroviamo il viso di Lizzie in tantissime opere, come nella celebre “Ofelia” di John Everett Millais. Per riprodurre fedelmente l’eroina shakespeariana morta annegata, la modella rimase a lungo in una vasca d’acqua fredda, ammalandosi di polmonite. Da allora iniziò il lento e inesorabile declino fisico, alleviato dall’oppio contenuto nel laudano che presto si trasformò in dipendenza.

Cimitero di Highgate Elizabeth Siddal
“Ofelia” di John Everett Millais

Il matrimonio con Rossetti – celebrato nel 1860 dopo una logorante attesa di dieci anni – le regalò un po’ di serenità, che però durò poco. L’anno successivo, la donna partorì un bambino morto e da quell’ultimo, tremendo colpo non si riprese più. Elizabeth morì l’11 febbraio 1862, a soli trentadue anni, uccisa da una dose letale di laudano. Non si trattò di un’accidentale overdose, bensì di suicidio, tenuto nascosto per evitare lo scandalo.

Rossetti lasciò nella bara dell’amata moglie una raccolta di poesie inedite, avvolta tra i suoi rossi capelli. Un gesto romantico che l’uomo vanificò sette anni dopo, quando fece riesumare il cadavere per recuperare il manoscritto. All’apertura della bara, sotto gli occhi esterrefatti dei presenti, il corpo di Elizabeth apparve perfettamente intatto, cristallizzato nell’ultimo giorno di vita. L’inquietante dettaglio dei capelli diventati addirittura più lunghi, fece nascere la leggenda che Lizzie fosse una non-morta, un’anima inquieta e maledetta prigioniera tra due mondi.

 

Il Cimitero di Highgate

Elizabet Siddal è uno dei tanti nomi illustri incisi sulle lapidi del Cimitero di Highgate. Qui, infatti, riposano personaggi famosi come Karl Marx, Michael Faraday, George Michael e molti altri. Oltre ad essere ricco di tombe monumentali (circa 53.000), Highgate presenta una lussureggiante vegetazione che gli è valsa l’inserimento nel Registro dei Parchi e dei Giardini Storici Inglesi.

Progettato dall’architetto Stephen Geary, Highgate fa parte dei “magnifici sette”, ovvero cimiteri londinesi creati a metà del XIX secolo per seppellire i morti fuori dalla città. Lo stile neogotico ne fece un cimitero “alla moda” durante l’epoca vittoriana, ambito dalle classi più abbienti come ultima dimora. La parte Ovest risale al 1839 mentre la zona Est al 1854 ed è tuttora in uso. È proprio nella parte più antica che si annidano storie e leggende, avviluppate tra rami e radici e celati dall’edera.

Dopo oltre cent’anni di frequentazione e abbandono, il Cimitero di Highgate tornò agli onori della cronaca negli anni Settanta, quando si moltiplicarono le notizie di misteriose aggressioni.

 

Il vampiro di Highgate

Nel 1971 una ragazza fu aggredita da un uomo alto e pallido che però svanì improvvisamente, come dissolto dai fari di una macchina. Altri s’imbatterono in un’enorme figura spettrale col viso esangue e un paio d’occhi rossi capaci di soggiogare la mente. Furono anche rinvenuti volpi e piccoli animali sgozzati e dissanguati.

Cimitero di Highgate
La notizia della caccia al vampiro riportata sui giornali

In questo scenario di paura crescente, comparvero due eccentrici personaggi: David Farrant e Sean Manchester, professionisti dell’occulto ed eterni rivali. Farrant parlò dell’incontro con l’oscura creatura e di come fosse riuscito a sfuggire al suo sguardo arcano e diabolico. Disse anche di aver trovato evidenti segni di riti satanici e di magia nera. Sean Manchester, come un moderno Van Helsing, si mise a capo di una serrata caccia al vampiro, organizzando un raduno tra le mura di Highgate. In diretta tv, egli conficcò un paletto nel cuore del presunto “Vampiro Re dei Non Morti”, innescando l’isteria di massa. I seguaci di Manchester profanarono tombe e impalarono i poveri defunti, convinti di combattere una strenua battaglia contro il male.

Per mettere fine alla psicosi collettiva, nel 1975 fu creata l’associazione degli Amici del Cimitero di Highgate che ancora oggi si occupa della tutela e della manutenzione del sito.

 

Nel Cimitero di Highgate regna finalmente la pace, anche se le leggende che custodisce continuano ad attrarre migliaia di visitatori. C’è chi giura di aver intravisto la chioma ramata di Elizabeth, chi il fantasma scontroso di un’anziana signora. E a volte, nelle notti più buie, sembra che una musica malinconica si alzi dal pianoforte di William Thornton per avvolgere in una flebile carezza tutto il cimitero.

 

Cimitero di Highgate
La lapide pianoforte del pianista William H. Thornton , morto a 35 anni
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